giovedì 27 maggio 2010
Le grandi lune e il declassamento di Plutone
Titano visto da dietro gli anelli di Saturno, sopra in cima la piccola Epimeteo.
Continuano sempre più forti i dibattiti riguardo alla controversa definizione di “Che cos’è un pianeta”, specialmente ora dopo che il film Avatar ha portato al grande pubblico l’immagine di una luna che può essere molto più che soltanto roccia e crateri. Pandora, la luna immaginaria che orbita un gigante gassoso nel sistema Alpha Centauri, è un vero è proprio paradiso pieno di vita e diversità, e se James Cameron avesse parlato con Alan Stern probabilmente avrebbe introdotto il termine di “Pianeta Satellite”.
Alan Stern è il principale investigatore per la missione New Horizons della NASA, che sta andando verso Plutone. L’astronomo ha ribadito più volte la necessità di una definizione pratica e semplice di “pianeta”, specialmente nella tremenda lotta conclusasi nel 2006 con la dichiarazione dell’Unione Astronomica Internazionale(IAU) della nuova definizione di pianeta, che esclude Plutone,lasciando il Sistema Solare con soltanto 8 pianeti.
L’attuale definizione di pianeta, risalente appunto al 2006 presenta 3 richieste perché un oggetto sia un pianeta:
1. E’ in orbita intorno al Sole
2. Ha sufficiente massa da assumere equilibrio idrostatico,e quindi una forma quasi sferica
3. Domina gravitazionalmente la sua orbita(ha liberato la sua orbita da altri oggetti)
Uno dei motivi che ha spinto la IAU a riconsiderare la definizione di pianeta nel 2006 è stato quello del non venir soprafatta con il dare nome a troppi pianeti. Ma questo è come dire che in Europa le città sono soltanto le metropoli, come Londra, Parigi, Roma, è per esempio, Arezzo,Rimini,Siracusa, non sono città piuttosto sono.. diciamo… “città nane”.
Alan Stern insiste con l’idea che il numero di pianeti nel nostro sistema solare è probabilmente intorno ai 1000, di cui la gran parte sono corpi ghiacciati che si trovano nella Cintura di Kuiper, larga più di 10 miliardi di km. La regione più grande del Sistema Solare.
Stern insieme alla sua alleanza di astronomi ribelli si stanno ragruppando per offrire un nuovo paradigma di pianeta alla luce dell’esplosiva diversità di esopianeti scoperti nei ultimi 15 anni. La sua idea è che un pianeta dovrebbe essere definito soltanto in base ai suoi attributi fisici.
Quindi una buona e pratica definizione di pianeta è puramente geofisica: “Si tratta di un corpo celeste che ha abbastanza gravità da formarsi come sfera. Può essere composto di ghiaccio,roccia o gas.” Una linea semplicemente va tracciata dove un oggetto non è abbastanza massiccio da essere una nana bruna o una stella. Stern descrive questa come una definizione buona, priva di tutti i fattori ulteriori di cui è piena la definizione della IAU.
Comparazione tra le più grandi lune del Sistema Solare, e Mercurio
Tra le tante ragioni per cui la definizione “anti-Copernicana” della IAU di un pianeta è destinata al fallimento è perché insiste sulla locazione di un oggetto che definisce cos’è. Plutone si trova nella Cintura di Kuiper piena di residui del Sistema Solare rimasta dopo la sua formazione circa 4.5 miliardi di anni fa.
Il problema è che questa definizione dinamica di un pianeta diventa logicamente inconsistente per una varietà di ragioni, la più grande di cui, il fatto di dover riclassificare l’oggetto se lo si muove in una locazione diversa.
Se si spostasse la Terra nella Cintura di Kuiper, sarebbe detronato a pianeta nano, perché non riuscirebbe a “dominare gravitazionalmente la sua orbita” come Plutone,Eris o Makemake. Allo stesso modo, se si sposta la Terra intorno a Giove, automaticamente diventerebbe una luna. Ceres per esempio è probabilmente un pianeta nano ghiacciato che è migrato nella cintura di asteroidi tra Giove e Marte. Un altro esempio è quello di Plutone, declassato perché la sua orbita intercetta anche quella di Nettuno, quindi non ha un orbita che domina gravitazionalmente. Paradossalmente, la IAU ha deciso che questo non vale per Nettuno,dato che viceversa, Plutone passa nella sua di orbita. Quindi Nettuno è un pianeta nano?
Orbita di Plutone e Nettuno
Ed è qui che la definizione di Stern diventa tutto-compressiva.Essa dice che tutte le grandi lune sferiche dovrebbero essere considerate pianeti. Quindi à grandi lune come Europa, Ganimede, Callisto, la Luna, dovrebbero tutte essere considerate pianeti, secondo Stern. Il termine che ha inventato è :”Pianeti Satelliti”.
In altre parole, la locazione dell’oggetto non dovrebbe contare. Se tu cambi casa dall’Italia all’Australia, sei comunque un essere umano.
Gli esempi a sostegno si sprecano. Per esempio, Tritone, una delle lune di Nettuno, è probabilmente un pianeta nano catturato, proveniente dalla Cintura di Kuiper. Allo stesso modo, la gigantesca luna di Saturno, Titano, è una sorta di “Pandora ghiacciata”,data la sua temperatura sulla superficie di -184°C.
Ma se si dovesse spostare Titano nel sistema solare interno, verrebbe considerato come un vero e proprio pianeta terrestre, persino più grande di Mercurio.
Titano è l’oggetto più simile alla Terra che esiste nel Sistema Solare. Ha giganteschi laghi, fiumi, pioggia, vali, dune, montagne, vulcani, una grande e fitta atmosfera complessa. E’ è il primo luogo oltre alla Terra dove abbiamo visto la luce del Sole luccicare su una superficie liquida(un lago in questo caso).
Ma dato che Titano non è un pianeta ma una luna, non ha lo stesso sex appeal per il pubblico o per i politici che devono decidere come le agenzie spaziali dovrebbero spendere i loro soldi nell’esplorazione spaziale. Se gli scienziati proponessero una missione per l’esplorazione del pianeta Titano, avrebbero sicuramente più visibilità.
Inoltre, nella nostra galassia, come nelle altre, le lune sono sicuramente più numerose dei pianeti(in base all’attuale definizione) quindi sono sicuramente i luoghi più probabili per cercare vita. abbiamo almeno due candidati per trovare la vita già qui nel nostro Sistema Solare: Europa ed Encelado. Quello che vediamo nel film “Avatar” potrebbe essere la regola nella galassia.
Inoltre, sin dal inizio c’è stato un problema con la definizione di pianeta nano. Nell’astronomia il termine “nano” viene usato per designare differenze all’interno della stessa classe di oggetti. Per esempio, una nana bianca, è pur sempre una stella, cosi per una galassia nano, mentre per la IAU, i pianeti nano, non sono pianeti. Per non parlare del fatto che esclude totalmente i pianeti in un sistema binario di stelle, o pianeti vaganti, o, e questa è la cosa più incredibile, qualsiasi corpo soddisfi le richieste ma non orbiti il Sole. Per gli esopianeti ci sono definizioni apposta.
Insomma, per la definizione di adesso, pare che nell’interno Universo, esistano soltanto 8 pianeti.
Fonte: link universe
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento